Dall’Animazione al Cinema by TerzaEmme - Illustrated by Sheilla Cubillas, Micole Gianasi, Martina Matteuzzi, Ilaria Varignana - Ourboox.com
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Dall’Animazione al Cinema

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Artwork: Sheilla Cubillas, Micole Gianasi, Martina Matteuzzi, Ilaria Varignana

  • Joined Oct 2016
  • Published Books 10
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INDICE.

1. Camera Oscura………………………………………………P. 5-6

2. Lanterna Magica……………………………………………..P. 7-8

 3. Fenachistoscopio…………………………………………….P. 9-10

  4. Fucile Fotografico……………………………………………P. 11-12

5. Zootropio……………………………………………………P. 13-14

  6. Taumatropio………………………………………………….P. 15-16

  7. Cinematografo……………………………………………….P. 17-18

8. Fratelli Lumière…………………………………………….P. 19-20

9. Lumière a Carrara………………………………………….P. 21-22

10. George Méliès………………………………………………..P. 23-24

 11. Links………………………………………………………………..P. 26

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Anche nell’invenzione del cinema, come per la fotografia, vi si è arrivati per gradi, inventando e/o modificando apparecchi o meccanismi già esistenti.

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La Camera Oscura

Già il filosofo greco Aristotele, conosceva il principio della camera oscura:

In una stanza, tenuta al buio si fa entrare la luce esterna da un piccolo foro praticato a una finestra: il raggio di luce colpisce la parete opposta, proiettando sul muro (o su un lenzuolo) le immagini capovolte dei soggetti che si trovano fuori dalla stanza.

 

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La Lanterna Magica

Da queste esperienze, e da ulteriori studi, nasce la lanterna magica, descritta per la prima volta dal monaco tedesco Athanasius Kircher nel 1646: racconta di aver organizzato spettacoli con questo strumento e illusionismo ottico attraverso giochi di specchi.

La lanterna magica è formata da uno specchio parabolico, che riflette la luce di una candela. La luce, uscendo dal foro di un tubo, attraversa prima un vetrino dipinto e poi una lente, per proiettare su una parete bianca le figure dipinte sul vetrino, e ingrandite.

La lanterna magica si diffonde rapidamente tanto da far nascere un nuovo mestiere:il lanternista, un lavoratore che viaggia di paese in paese,per mostrare il suo strabiliante spettacolo alle feste e mercati.

Le lastre sono dipinte a mano a colori, i soggetti rappresentati sono infiniti: paesaggi, navi, giocoliere ecc…

Esse sono usate anche a scopo didattico.

Queste proiezioni rappresentano una delle prime forme di spettacolo adatto a tutte le età.

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Il Fenachistoscopio

le osservazioni delle illusioni ottiche provocate dai corpi rotanti, ispirarono il belga Joseph Plateau che nel 1832 riesce a ricreare l’illusione ottica del movimento attraverso la ricomposizione ottica delle singole immagini.

L’apparecchio , chiamato fenachistoscopio , consiste in un disco di cartone con delle piccole  feritoie tagliate in prossimità del margine: su una faccia del disco sono dipinte delle figure che rappresentano la scomposizione di un’ azione semplice nelle sue fasi costitutive. Se difronte a uno specchio si fa ruotare il disco, attraverso le aperture, le immagine viste nel riflesso si animeranno.

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Il Fucile Fotografico

Il fucile fotografico di Marey, permette riprese fotografiche a brevissimo intervallo di tempo (12 immagini al secondo), allo scopo di ottenere, grazie alla fotografia istantanea, l’ analisi completa delle diverse forme di movimento. 

In questo apparecchio, l’obiettivo è collegato alla canna: premendo il grilletto si mette in funzione un meccanismo a orologeria che permette di creare 12 istantanee su un disco rotante.

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Lo Zootropio

Lo zootropio è un dispositivo ottico per visualizzare immagini o disegni, in movimento inventato da William George Horner nel 1834.Una serie di disegni riprodotta su una striscia di carta, viene posta all’interno di un cilindro dotato di feritoie a intervalli regolari (una per ogni immagine) atte a visionare le immagini stesse.

Grazie al principio della persistenza retinica, la rapida successione di immagini conferisce l’illusione di movimento. Lo zootropio permette una visione collettiva delle stesse immagini in movimento, tuttavia le immagini visualizzate attraverso le feritoie, appaiono deformate, più sottili rispetto alla realtà.

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Il Taumatropio

Il taumatropio consiste in un dischetto che viene fatto ruotare velocemente tramite due fili appesi all’estremità: sulle due facce sono raffigurati disegni che si completano a vicenda. Facendolo ruotare velocemente, grazie alla persistenza della visione sulla retina, si ha l’impressione di guardare un’unica immagine combinata.

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Il Cinematografo

Il cinematografo fu brevettato dai fratelli Lumière e utilizzato per la prima volta il 28 dicembre del 1895. Questa macchina fu per la prima volta presentata da Auguste e Louis a Parigi nel Salon Indien del Gran Cafè:

Questo strumento era in grado di proiettare su uno schermo bianco una sequenza di immagini distinte, impresse su una pellicola stampata col processo fotografico, in modo da creare un effetto di movimento.

I fratelli Lumière sono considerati i padri fondatori del cinema.

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Auguste e Louis Lumière

I fratelli Auguste Lumière (1862-1954) e Louis Lumière (1864-1948) sono stati due imprenditori francesi, inventori del proiettore cinematografico e tra i primi cineasti della storia.

Nacquero a Besançon, figli dell’imprenditore e fotografo Antoine Lumière. Quando lui andò in pensione nel 1892, i fratelli iniziarono a lavorare volenterosamente per creare la pellicola cinematografica. Brevettarono un numero significativo di procedimenti, tra le quali è da segnalare la creazione del “foro di trascinamento” nella pellicola, come mezzo per trascinarla attraverso la camera ed il proiettore. Produssero un singolo strumento che funzionava sia da camera che da proiettore, il cinematografo brevettato il 13 febbraio 1895. 

La prima pellicola venne girata con questo strumento il 19 marzo 1895; il film era “L’Uscita dalle Fabbriche Lumière”, che viene spesso citato come il primo documentario.

Le immagini in movimento ebbero un’immediata e significativa influenza sula cultura popolare con “L’Arrivo del Treno alla Stazione di La Ciotat” ed il primo esempio di commedia con la farsa “L’Innaffatore Innafiato”.

Paradossalmente, i due fratelli ritenevano il cinema “un’invenzione senza futuro”, poiché pensavano che presto il pubblico si sarebbe stufato dello spettacolo del movimento; per questo motivo decisero di dedicarsi ad altro, rendendo la loro comparsa nella storia del cinema, piuttosto breve.

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Lumière A Carrara

Nel film “Made In Italy” il giovane registra Fabio Wuytack illustra la scoperta di uno storico filmato del fratelli Lumière, che è stato girato 100 anni fa a Carrara.

Fabio decide di riportare il leggendario nastro nel luogo dove anche Michelangelo usava recarsi in cerca di ispirazione e di marmo. Inizia così un’ avventura attraverso le Alpi Apuane che da vita ad una narrazione cinematografica, ricca di scene “da commedia dell’arte”. Il film è un viaggio affascinante, che porta Fabio Wuytack vicino alle sue radici, più di quanto lui stesso avrebbe potuto immaginare…

<<Ho voluto dare nuova vita a questo spezzone per andare alle origini della storia del cinema, ma anche alle mie origini…>>, dice Fabio che, nel documentario, ha intrecciato la storia dei Lumière a Carrara con la sua storia e quella dei suoi genitori. Tutti, nella città del marmo, hanno aiutato il giovane belga e tutti hanno un piccolo ruolo da attori nati.

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Georges Méliès

Con Georges Méliès, illusionista e prestigiatore francese, il cinema nasce come spettacolo di finzione: girò, infatti per la prima volta, film dove le sequenze si susseguivano l’una all’altra come diversi quadri di una rappresentazione teatrale. Usò quindi un montaggio rudimentale, teso soltanto al collegamento meccanico dei diversi rulli.

E’ considerato il padre del Cinema fantastico,il creatore del primo film di fantascienza, Georges Méliès è sicuramente una delle figure più importanti della storia del cinema.

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