” Hai studiato?” silenzio. Di nuovo la stessa domanda e di nuovo la solita risposta da quando è riniziata la scuola. La prof.essa si arrabbia e ricomincia con la solita ramanzina di sempre.
Noi siamo muti, terrorizzati all’idea che possa chiamarci. Marco prende un altro tre, mi sembra già di sentire le urla della madre quando lo scoprirà. È il giorno del compito in classe, giá!
Proprio quel giorno tanto temuto che mi sembrava così lontano è già arrivato.
“Pronti per il compito in classe?” chiede la prof.essa e noi le rispondiamo sì con il nostro sorriso finto di sempre. Solo Marco non risponde, strano il problema in genere è farlo stare zitto…va beh, lascio stare e inizio il compito.
” Oddio!” penso tra me e me, certo ieri non ero riuscita a studiare, ma non credevo di non saper fare proprio niente.
Mancano 10 minuti, l’ansia si impossessa di me.
Nessuno ne cava piedi, solo Marco è riuscito a farlo, e pure giusto!
“OK, qui c’è qualcosa che non va”; rifletto anche la notte, ma ho troppo sonno, spengo la luce, domani è un altro terribile giorno.
Sono le sette, quella fastidiosa canzoncina interrompe di nuovo il mio sonno profondo; è ora, vado in bagno e mi preparo.
Suona la campanella, entriamo; la prof è giá li, pronta per dirci i nostri “fantastici” voti.
Inizia… ” Lucia 4″ Ecco lo sapevo!
Sto tutta la lezione a pensare ad un modo per dirlo a mia madre, ma c’è un dubbio nella mia testa ” Marco ha preso dieci, ha studiato?!” No ok, quì la situazione è sempre più strana! Non sono però l’ unica a pensarla così; la mia amica Anna la pensa come me, decidiamo di andare in fondo alla questione. Ci sentivamo un po’ le Sharlok Holmes della situazione. Un’altra settimana passata così, muto e solo sul suo banco. Solo la prof.essa sembrava felice e notai qualcosa nel suo sguardo, non so che cosa precisamente, ma quel qualcosa non era niente di buono. Decido che era arrivato il momento di capire cosa stesse succedendo e in quel momento pensai al nuovo fidanzato della mamma: Giovanni.
Gli racconto anche dello sguardo strano della professoressa; si insospettisce anche lui. Controlla la sua borsa, nella pausa della ricreazione; trova qualcosa di sospetto: era un bigliettino con scritto l’indirizzo di uno scienziato.
” Ma cosa c’entrerà uno scienziato con questa storia?” La situazione diventa sempre più strana, andiamo alla casa dello scienziato, iniziamo ad interrogarlo, ci racconta subito quello che era successo, sembrava un uomo sincero. Raccontò che la prof era andata da lui con una foto di un suo alunno in mano e voleva che lui le facesse uno clone preciso identico.
” Ora sì che ho capito!” Questo spiega perchè Marco in queste settimane fosse così perfetto!
Ma se quello in classe era un clone, il vero Marco dov’era finito?
Andiamo dalla professoressa, confessa subito e inizia a raccontare:” Certo è facile per voi parlare, non siete voi ad arrabbiarvi perchè i vostri stupidi alunni non studiano, sono solo io quella che subisce e ho capito che non era giusto. Ho ucciso io Marco, sì, lo ammetto, ma non vi dirò dov’è, arrestatemi pure, ma io ho avuto la mia vendetta!”.
FINE
Published: Nov 13, 2016
Latest Revision: Nov 25, 2016
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