Friedrich Wilhelm August Fröebel nacque nel 1782 e morì nel 1852, egli era orfano di madre e fu cresciuto dallo zio e dal padre.
Questo pedagogista è il simbolo della pedagogia illuminista e il padre della scuola materna; nei suoi studi si ispirò a Pestalozzi e Rousseau. Da lui nacque l’idea dell’educazione popolare e libera insieme alla trasformazione dell’ allievo in maestro.
Dopo la chiusura di una scuola poiché giudicata patriottica e liberale, Froebel fondò in Germania nel 1839 il primo “Giardino generale tedesco per l’infanzia” ovvero una prima idea di scuola materna, la quale fu molto apprezzata e questa si diffuse molto rapidamente, nonostante ciò era un’impresa molto costosa e faticosa a livello persona infatti chiuse nel 1848.
Partendo dal pensiero che l’uomo si realizza mediante il lavoro sia a livello sociale sia a livello creativo, Friedrich pensava che il bambino usasse il gioco allo stesso modo in cui l’adulto utilizza il lavoro. Nel bambino si manifestano due principali attività: dalla natura al soggetto (conoscenza) o dal soggetto alla natura (azione morale, gioco e lavoro).
Secondo questo pedagogista dentro ognuno di noi ci sono delle “vocazioni” fisiologiche che si ricollegano a Dio e sono spinte verso il sapere, la bellezza, il lavoro e la moralità.
L’idea più celebre di questo autore sono i “giardini” che diedero inizio alle scuole materne come realtà specifiche per bambini fino si 6 anni e con una didattica accurata.
L’idea del giardino nasce dal volere unire uomo e natura e prevedeva che ogni scuola avesse un cortile coltivato abbastanza spazioso in modo che i bimbi potessero sia prendersi cura di esso in gruppo sia da avere ognuno una propria pianta così da avere una grande responsabilità, ma senza pressioni e in modo che ogni bambino potesse gestirsi in modo autonomo e libero rivelando così le abilità e il carattere.
Nei giardini erano proposte varie attività:
-coltivazione del giardino
-disegno
-ginnastica
-giochi motori collettivi con canti
-canto & poesia
-costruzioni
Doni
La pedagogia di Froebel si basava su i cosiddetti “doni”, ovvero oggetti geometrici che aiutano il bimbo alla progressiva costruzione della realtà. Ognuno di questi ha una valenza ludica e una morale, infatti sono per lo più giocattoli stimolanti ma che possono avere una finalità e un’ evoluzione precisa.
Dono 1
Il primo dono è una palla che rappresenta l’infinito, L’unita e il movimento oltre a ciò è fondamentale per moltissimi giochi. I palloni sono di 6 colori, ovvero rosso, giallo e blu poi lilla, verde e arancione.
Dono 2
Il secondo dono è composto da tre solidi ovvero una sfera in legno, un cilindro e un cubo. Così ponendo gli oggetti il bambino avrà la possibilità di elaborarli a proprio piacimento e di sviluppare i concetti di somiglianza, differenza e relazione.
Dono 3
Il terzo dono è un cubo divido in 8 cubetti uguali in modo che il soggetto sviluppi di divisibilità, unione, unità inoltre inizierà ad associare le figure di base e a sviluppare molta creatività.
Dono 4
Il quarto dono è un cubo diviso in otto parallelepipedi cosicché il bimbo sviluppi le proporzioni, le piccole unità e varie finalità artistiche.
Dono 5
Il quinto dono è un cubo diviso in 27 pezzi e di questi 21 sono interi, 3 divisi in due parti diagonalmente e 3 in quattro parti in diagonale; insieme a tutti questi pezzi deve esserci una scatola. Con questo grande cubo il soggetto impara che deve comunicare, tenere insieme i pezzi per ricostruire la realtà e un senso di appartenenza.
Dono 6
Il sesto dono è un cubo suddiviso in 27 mattoncini di cui 18 sono interi, 6 divisibili in due e 3 in colonne. Questo cubo serve sviluppare creatività e imparare con il gioco le costruzioni.
Published: Feb 20, 2023
Latest Revision: Feb 20, 2023
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