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La leggenda racconta che in un piccolo villaggio messicano viveva una bambina che non aveva nessun dono da offrire a Gesù per il giorno di Natale.
Tutti gli abitanti si stavano recando alla chiesetta del villaggio con i loro doni ma la bambina non avendo nulla da portare con sé decise di rimanere a casa.
La bambina era molto triste, non sapeva davvero come fare per trovare un dono da portare a Gesù. Allora le apparve un Angelo che le disse di raccogliere delle frasche dai bordi delle strade per portarle in chiesa. L’Angelo le assicurò che il suo dono sarebbe stato il più bello di tutti perché era accompagnato dal sentimento più importante, l’Amore.
La bambina allora seguì le istruzioni dell’Angelo, raccolse le frasche e le portò con sé in chiesa per offrirle come dono.
Ne depose un mazzo vicino all’altare e cominciò a pregare.
Le frasche si trasformarono in una pianta dai meravigliosi fiori rossi e fu così che secondo la leggenda nacque la Stella di Natale così come la conosciamo oggi.
“UN BIMBO IMPARA
QUANDO L’AMORE INSEGNA”
La storia continua…
IL RITO NATALIZIO DEL PICCILATIEDD’
Anche la tavola va lasciata apparecchiata fino al mattino dopo, non bisogna togliere nulla dopo aver finito di mangiare, soprattutto il primo pezzetto di pane sottratto al piccilatiedd’: “U scurziedd’ si lascai sul tavolo e si conserva tutto l’anno per metterlo ‘mbaccia ai dolori”. – racconta Anna. Lo scampolo di pane, secondo la tradizione, non solo non ammuffisce mai – “E’ na strana cosa però è vera…”, conferma la sessantaseienne Lucia – “ma ha anche poteri curativi: quando si sta male o si ha un dolore, si riscalda il pane, si spunza (inumidisce) col vino rosso e poi lo si friziona sulla parte dolente. Il pezzetto di piccilatiedd del Natale scorso è proprio l’inizio della cena natalizia presente: u scurziedd’ si inumidisce con la cipuddat’ una zuppa a base di baccalà e sponsali (o cipolline porraie) preparata solo in questa occasione e se ne prende un morso a testa.
Se la porzioncina di piccilatiedd si conserva per curare i dolori e il malocchio, il tozzo di legno che rimane, dopo che il fuoco ha bruciato ininterrottamente per due giorni, si porta sul tetto e si lascia lì per proteggere la casa dai demoni fino al Natale successivo. Il rito del piccilatiedd sembra avere tutti gli ingredienti per far avverare i sogni più grandi nella notte più magica dell’anno: l’offerta sacrificale più simbolica dell’uomo, il pane- un pane “speciale”- i fumi odorosi che salgono al cielo, il fuoco tenuto “vivo” dalla vestale di casa, la benedizione dell’officiante, la preghiera corale e il “pasto sacro”.
IL PICCILATIEDD’
POTENZA…
LA MAGIA DEL NATALE
PRONTI PER
LA GRANDE ATTESA
AUGURI DI BUON NATALE
DALLA SCUOLA PRIMARIA
FRANCIOSO
MERAVIGLIOSO
NATALE
“Essi continuarono a seguire la stella,
che si fermò sopra una misera stalla
in cui trovarono il bambino fasciato
e deposto in una mangiatoia,
fra due animali che lo scaldavano
con il loro respiro.
Era il Re del Mondo
e giaceva in tanta miseria!”
Published: Dec 5, 2022
Latest Revision: Jan 6, 2023
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