Il cibo e la religione by CLASSE TERZA A -MAT - Illustrated by giggione - Ourboox.com
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Il cibo e la religione

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Artwork: giggione

  • Joined Nov 2022
  • Published Books 3

La sacralizzazione del cibo

Ogni religione ha il suo codice e la sua tradizione alimentare: il cibo è infantti un aspetto culturale importante che da l’identità alla comunità di appartenenza. Per millenni il rapporto con la divinità si esprimeva attraverso il sacrificio cioè il pasto con gli dei, l’offerta del cibo e la commensalità. Il cibo così veniva valorizzato e sacralizzato in modi diversi attraverso l’introduzione di regole che indicavano ciò che era lecito mangiarte e ciò che era illecito.

 

 

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Il peccato di gola

In quanto atta sacro il pasto doveva essere compiuto con grande moderazione e in modo frugale: così il cristianesimo, che non aveva introdotto particolari divieti alimenta, si inventò pero il peccato di gola.

 

Che cos’è il peccato di gola?

rispetto alla qualità, quando cioè troppo raffinato e preprato con eccessiva accuratezza; 

rispetto alla qualità quando è eccessiva mangiando anche il superfluo;

rispetto al tempo quando si mangia prima del debito e con troppa voracità.

 

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Il peccato di gola trova posto soprattutto nei monasteri: i monaci si fanno beffa dell’astinenza e della frugalità richiesta dalla Chiesa e consuma grandi quantità di pietanze.

Per la mentalità dell’epoca i golosi e gli ingordi erano particolarmente odiosi anche perchè si collocavano in un contesto di fame di miseria molto diffusi.

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I cibi del Cristianesimo

Con alimentazione medievale ci si riferisce ai cibi, alle abitudini alimentari, ai metodi di cottura e in generale alla cucina di varie culture europee nel corso del Medioevo, un’epoca che si estende, per convenzione, dal 476 al 1492. Durante tale periodo, le diete e la cucina, nelle varie zone dell’Europa, sperimentarono meno cambiamenti rispetto a quanto sarebbe successo nella più breve epoca moderna che sarebbe seguita, durante la quale tali mutamenti avrebbero posto le basi delle abitudini alimentari odierne.

I cereali erano consumati sotto forma di pane, farinate d’avena, polenta e pasta praticamente da tutti i componenti della società. Le verdure rappresentavano un’importante integrazione alla dieta basata sui cereali. La carne era più costosa e quindi considerata un alimento più prestigioso ed era per lo più presente sulle tavole dei ricchi e dei nobili.

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I tipi di carne più diffusi erano quelle di maiale e pollo, mentre il manzo, che richiedeva la disponibilità di una maggiore quantità di terra per l’allevamento, era meno comune. Il merluzzo e le aringhe erano molto comuni nella dieta delle popolazioni nordiche, ma veniva comunque consumata un’ampia varietà di pesci d’acqua dolce e salata.

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