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emozioni in cucina- stegani

mi chiamo daniele ho compiuto da poco 16 anni ed abito in valle scrivia
  • Joined Apr 2022
  • Published Books 1

Storia del piatto

Tiramisù è la quinta parola della cucina italiana più conosciuta all’estero, la prima per i dolci. Etimologia della parola Tiramisù: sollevami, rinforza il mio corpo. Deriva del dialetto trevigiano “Tireme su”, italianizzato in Tiramisù negli ultimi decenni del secolo scorso.

La memoria storica della “Gioiosa Marca” ricorda che il Tiramisù nasce a Treviso nella seconda metà del’Ottocento. Le prime testimonianze di questo dolce ci conducono nella tradizione contadina trevigiana: lo Sbatudin. Questo è il seme dal quale è nato e poi evoluto il Tiramisù. Tuorlo d’uovo sbattuto con lo zucchero fino a divenire una crema spumosa. Già nell’ottocento nella provincia di Treviso si preparava questa crema primordiale, base del Tiramisù. Ogni famiglia

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personalizzava la crema con aggiunta di altri ingredienti seguendo i gusti delle persone e del territorio: caffè, vino bianco, liquore, biscotti, burro, ricotta, panna, cacao, etc… Pellegrino Artusi (1820-1911), scrittore e fonte autorevole della gastronomia italiana ha scritto nel 1891 il suo notissimo libro “ La scienza in cucina e l’arte del mangiar bene”.

 

Questo volume è considerato il primo documento storico ufficiale per datare il periodo e la geografia di un piatto della cucina italiana. Nella sesta edizione del 1902 Artusi descrive la ricetta dei “biscottini puerperali” di Conegliano (TV), un dolce con carattestiche simili al Tiramisù preparato e consumato nelle terre trevigiane già nel 1800. Il gastronomo Artusi scrive che è improprio chiamarli biscottini visto che si mangiano con il cucchiaio come il Tiramisù. Analizzando con attenzione la ricetta dei biscottini puerperali notiamo tre ingredienti base del Tiramisù odierno: tuorlo d’uovo, zucchero

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e cacao. Difatti alla crema dello sbatudin si è aggiunto il cacao e burro. Così si è evoluto il dolce Tiramisù nelle varie case e cucine trevigiane intrepretando la ricetta in modo diverso fino ad arrivare alla ricetta tradizionale di Treviso con i sei ingredienti principali: cacao, caffè, mascarpone, savoiardi, tuorlo d’uovo e zucchero.

Una tradizione locale verbale ci ha tramandato che il nostro dolce sarebbe stato ideato da una geniale “maitresse” di una casa di piacere ubicata in centro storico a Treviso.

La “Siora” padrona del locale avrebbe ideato questo dolce afrodisiaco e corroborante per offrirlo ai suoi clienti alla fine delle serate allo scopo di rinvigorirli e risolvere i problemi connessi ai doveri coniugali al momento del loro rientro in famiglia.

Si narra che nel locale, quando gli uomini scendevano le scale un po’ provati, un’ avvenente maitresse preparava questo dolce e li ammoniva in codesto modo: “ desso ve tiro su mi “.

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Da qui origine del nome.

 

 

E’ nato così il Tiremesù un “viagra naturale” del ‘800, offerto ai clienti della maison del diletto.

In piazzetta Ancilotto in centro a Treviso un’antica locanda del tempo, l’attuale ristorante Le Beccherie, ha adottato questo dolce nel proprio menù per i clienti. Tiramisù dolce unico anche per l’iter delle sue origini: un “percorso inverso” dalle case alle locande, ai ristoranti, alle pasticcerie.

A supporto di questa storia leggendaria è la composizione degli ingredienti del Tiramisù, tutti nutrienti e ipercalorici: uova, zucchero, savoiardi, mascarpone, caffè e cacao. Anche la ricetta e la sua semplice preparazione avvalorano questa tesi, non bisogna essere un cuoco stellato per preparare questo dolce; chiunque è in grado di farlo e senza strumenti particolari. Alcuni aspetti peculiari tramandati a voce

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testimoniano in modo inconfondibile l’origine veneta e trevigiana del dolce. La ricetta deriverebbe dallo “sbatudin” un composto di tuorlo d’uovo sbattuto con lo zucchero, utilizzato comunemente dalle famiglie contadine trevigiane come ricostituente o per i novelli sposi. A questo è stato poi aggiunto mascarpone, caffè e cacao che tutti i nostri familiari ricordano di aver gustato fin da bambini prima dell’ultima guerra mondiale.

Ancor oggi, secondo usi e costumi trevigiani, si porta in dono alle donne puerpere, ai bambini e alle persone in stato di debolezza i biscotti savoiardi. Biscotti di forma oblunga, soffici, leggeri e facilmente digeribili. Prima della produzione industriale dei biscotti savoiardi si preparava questo dessert con biscotti friabili, spugnosi fatti in casa e nelle famiglie più povere con focaccia o pane vecchio imbevuto di caffè.

 

 

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Ingredienti e ricetta

  • Savoiardi
  • Mascarpone
  • Caffe
  • Cacao amaro in polvere
  • Uova zucchero

 

Per preparare il tiramisù cominciate dalle uova (freschissime): quindi separate accuratamente gli albumi dai tuorli , ricordando che per montare bene gli albumi non dovranno presentare alcuna traccia di tuorlo. Poi montate i tuorli con le fruste elettriche, versando solo metà dose di zucchero . Non appena il composto sarà diventato chiaro e spumoso ,

e con le fruste ancora in funzione, potrete aggiungere mascarpone, poco alla volta . Incorporato tutto il formaggio avrete ottenuto una crema densa e compatta; tenetela da parte . Pulite molto bene le fruste e passate a montare gli albumi versando il restante zucchero un po’ alla volta .

 

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Anche in questo caso dovrete livellarla accuratamente così da avere una superficie liscia . E continuate a distribuire i savoiardi imbevuti nel caffè , poi realizzate un altro strato di crema .

Livellate la superficie  e spolverizzatela con del cacao amaro in polvere e lasciate rassodare in frigorifero per un paio d’ore . Il vostro tiramisù è pronto per essere gustato !

 

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Emozioni in cucina

 


Il tiramisù da buon veneto che sono, rimane uno dei miei piatti preferiti con una storia dietro che mi ricollega a questo dolce.

Mi ricordo che quando ero piccolino stavamo andando in vacanza in Veneto dai miei parenti io e mia mamma partiamo dalla Liguria alle sette del mattino e arrivammo alle due del pomeriggio, arrivati a casa dei miei parenti mia madre disse “avrei bisogno di qualcosa ghe me tiri” su e mia zia rispose “anate giù da a macchina e ascpettate che vi porto in un bel poscticino”.

Mia zia ci condusse in una vecchia bottega che si chiamava “tirame su” il cui piatto principale era uno strano dolce che non avevo mai sentito nominare il “tiramisù” appunto, chiesi a mia madre cosa fosse questo dolce e lei mi rispose che era un

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dolce tipico del Veneto, io le chiesi che cosa ci fosse dentro e

lei mi disse “uova, mascarpone, cacao, caffè e savoiardi”,  io le  dissi che non lo volevo assaggiare. quando ero piccolo non amavo provare piatti nuovi ma quando arrivò al tavolo me ne innamorai subito, quella crema bianca e il cacao sopra mi fecero venire l’acquolina in bocca e chiesi a mia madre una cucchiaiata lei me lo fece assaggiare,  ed io quando sentì i savoiardi in bocca con il caffè e il mascarpone, lo mangiai tutto,“meo male ghe o no  volevi eh” mi disse mia madre divertita!

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