UNO

Sono rinchiusa da 264. A tenermi compagnia c’è solo un quadernetto, una penna malridotta e i numeri che mi frullano nella testa. 1 finestra. 4 pareti. 15 metri quadrati di spazio. 26 lettere di un alfabeto di cui non mi sono mai servita nel corso di 264 d’isolamento.

2663 ore dall’ultima volta che ho toccato un essere umano. “Tra poco dividerai la cella con qualcuno” hanno detto.

“Speriamo che tu ci marcisca qui dentro” hanno detto.

“Tra psicopatici v’intendete” hanno detto.

A parlare sono stati i tirapiedi della Restaurazione. Il movimento che in teoria avrebbe dovuto soccorrere la nostra società agonizzante. Le stesse persone che mi hanno trascinata fuori dalla casa dei miei genitori e mi hanno rinchiusa in un manicomio per colpa di qualcosa che non sono in grado di controllare. A nessuno di loro è importato che non sapessi di cos’ero capace. Che non sapessi cosa stavo facendo.

Non ho idea di dove mi trovo.