Manzoni e I promessi sposi by Annalisa Rossano - Illustrated by Manzoni e I Promessi Sposi - Ourboox.com
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Manzoni e I promessi sposi

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Artwork: Manzoni e I Promessi Sposi

  • Joined Jan 2022
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Opere

Inni sacri: Manzoni preventivava di comporre 12 inni sacri, ognuno per ogni festività cattolica. Ne compone solo 5 (La Resurrezione, In nome di Maria, Il Natale, La Passione e la Pentecoste).

Odi civili: in risposta ai grandi eventi della storia compone delle opere poetiche. Famosa è “Il cinque maggio” composta in occasione della morte di Napoleone. 

Tragedie: scrive delle tragedie di argomento storico 

Storia della colonna Infame: Ricostruzione di processi sommari ai presunti untori durante la peste del 1630 a Milano. (A Milano scoppia una terribile epidemia di peste portata in Italia dai soldati provenienti dalla Germania. Si diffusero superstizioni popolari che credevano che alcune persone diffondessero il morbo ungendo la città con terribili veleni. Da qui il nome untore. Vd p. 201 del libro di testo )

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I promessi sposi

 

 

Manzoni inizia la redazione intorno al 1819 dopo un viaggio a Parigi durante il quale ebbe l’ispirazione per comporre questa grande opera.

Riscrive l’opera ben tre volte, inizialmente con il nome Fermo e Lucia. Le riscritture sono dettate dalla volontà del poeta di scrivere un’opera che non annoi il lettore e che usi un italiano corretto. All’epoca non vi era un unico italiano (l’Italia era divisa tra diverse dominazioni e parlanti usavano i dialetti), Manzoni vuole ricercare un italiano che sia comprensibile per tutti gli italiani indipendentemente dal luogo di provenienza. Per questa ragione, nella sua opera finale del 1840, usa il fiorentino ritenuto la lingua tra tutte quelle parlate più corretta.

 

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Dove si svolge la vicenda? La vicenda è ambienta nella Lombardia del 1628-30. Milano ai tempi era dominata dagli spagnoli e stava vivendo una forte crisi economica. Inoltre il popolo era sottoposto ad una grande pressione fiscale: il pane aveva raggiunto prezzi insostenibili per il popolo. Questo suscitava molte rivolte. In quegli anni gli spagnoli presero parte alla guerra per il possesso del ducato di Mantova; proprio a causa di questo conflitto dalla Germania arrivò un esercito di mercenari in sostegno degli spagnoli. Furono proprio questi soldati a portare la peste a Milano di cui Manzoni parla sia nei Promessi sposi sia nell’opera “Storia della colonna Infame“.

Perché Manzoni ambienta la vicenda nella Milano del 1600?

All’epoca in cui Manzoni ambienta la vicenda, nel 1600, i milanesi vivono sotto la dominazione spagnola. All’epoca in cui Manzoni vive, nel 1800, i milanesi vivono sotto la dominazione austriaca. Il poeta parla di un epoca passata che però è molto simile a quella in cui lui stesso vive: le condizioni di povertà sono le medesime, la pressione fiscale operata dagli austriaci è altrettanto schiacciante. Parla di un’epoca passata per raccontare il suo tempo  

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(Per vedere il ruolo di ogni personaggio apri la scheda interattiva su classroom in materiali del corso Letteratura di 3^)

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Vicenda

E’ la sera del 7 novembre del 1628 in un piccolo paese vicino a Lecco, ogni cosa è pronta per il matrimonio di Renzo e Lucia, due giovani operai tessili, quando un prepotente signore del luogo, don Rodrigo, scommette con il cugino che sarebbe riuscito a impossessarsi di Lucia. Incarica perciò alcuni uomini, detti “I Bravi”, che lavorano al suo servizi di minacciare il prete del paese, don Abbondio, incaricato di celebrare il matrimonio, perché impedisse lo svolgimento delle nozze.  Il giorno dopo don Abbondio inventa delle scuse con Renzo per non celebrare  il matrimonio; sarà la Perpetua, la domestica di don Abbondio, che rivelerà il reale motivo. 

Mentre Don Rodrigo architetta di rapire Lucia, la ragazza con sua madre e Renzo decidono di chiedere consiglio a un avvocato, detto Azzecca-garbugli, che si rifiuta di aiutarli. Così i tre si rivolgono a fra Cristoforo. Il frate, volendo compiere il proprio dovere di proteggere i più deboli dai soprusi dei potenti, decide di aiutare i ragazzi allontanandoli dal paese. Renzo andrà a Milano e Lucia a Monza presso un convento. 

La ragazza arrivata al convento incontra la Monaca di Monza; una giovane donna diventata monaca per il volere dei genitori che ha istaurato una relazione con un uomo, Egidio. Per tenere nascosto il suo amore ha ucciso un’altra monaca. 

Nel frattempo Don Rodrigo chiede aiuto all’Innominato per rapire Lucia. Il perfido uomo si rivolge ad Egidio che costringe la Monaca di Monza a consegnare la ragazza che verrà rapita e portata al castello dell’Innominato. Arrivata Lucia supplica l’Innominato di lasciarla libera e lo esorta a pentirsi dicendo che «Dio perdona molte cose per un atto di misericordia». La notte che segue è per Lucia e per l’Innominato molto intensa. La prima fa un voto di castità alla Madonna perché la salvi e quindi rinuncia al suo amore per Renzo. Il secondo trascorre una notte orribile, piena di rimorsi e sta per uccidersi quando scopre che il cardinale Federigo Borromeo è in visita pastorale nel paese. La mattina si presenta in chiesa per parlare con il cardinale. Il colloquio sconvolge l’Innominato che si converte impegnandosi a cambiare vita e per prima cosa libera Lucia la quale verrà ospitata da dei nobili milanesi.  

A Milano Renzo rimane coinvolto nelle rivolte scoppiate quel giorno per il rincaro del prezzo del pane. Il giovane si fa trascinare dalla folla e pronuncia un discorso in cui critica la giustizia, che sta sempre dalla parte dei potenti. In seguito Renzo si ferma in un’osteria dove si ubriaca e rivolge nuovi appelli agli altri avventori a ribellarsi ai potenti. Il mattino dopo Renzo viene arrestato, ma riesce a fuggire  e si ripara nella zona di Bergamo da suo cugino. 

 

In quello stesso periodo giungono a Milano i soldati mercenari tedeschi che portano con loro la peste. L’epidemia è sottovalutata inizialmente dalle autorità.

Di peste si ammalano Renzo che guarisce e don Rodrigo che invece morirà.

Una volta guarito Renzo si mette alla ricerca di Lucia; arriva così a Milano dove viene scambiato per untore rischiando nuovamente l’arresto.  

Renzo, alla fine, giunge al Lazzaretto dove, in mezzo al dolore e alla morte degli appestati, trova Fra Cristofolo, giunto in città per soccorrere i più bisognosi benché lui stesso sia stata colpito dal morbo. Il frate rivela a Renzo dove si trova Lucia. Renzo arriva dall’innamorata che però ha un atteggiamento distaccato nei suoi confronti a causa del voto pronunciato quando era prigioniera dell’Innominato.

I due chiedono aiuto per l’ennesima volta aiuto fra Cristoforo che reputa il voto non vincolante perché è stato pronunciato in condizioni di paura.

Renzo e Lucia tornano al loro paese per potersi finalmente unire in matrimonio. Don Abbondio prima tentenna ma poi, saputa della morte di don Rodrigo, acconsente a celebrare le nozze. Renzo e Lucia, finalmente sposati, si trasferiscono dai cugini di Renzo che acquista con il cugino una piccola azienda tessile.  I due innamorati hanno una prima figlia che chiamano Maria, come segno di gratitudine alla Madonna, cui ne seguono altri. 

In conclusione Manzoni si congeda (saluta) dai lettori dicendo che se la storia è stata piacevole

“vogliatene bene a chi l’ha scritta, e anche un pochino a chi l’ha raccontata. Ma se in vece, fossimo riusciti ad annoiarvi, credete che non s’è fatto apposta”

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ELEMENTI IMPORTANTI DEL ROMANZO

-Narratore onnisciente (focalizzazione zero)

-Opera divisa in 38 capitoli

-Ricerca linguistica: Manzoni, nella sua ultima stesura, opera un’accurata selezione linguistica utilizzando come lingua il fiorentino colto

-Alcuni personaggi sono storicamente esistiti, come il cardinale Federigo Borromeo o la monaca di Monza, gli altri sono d’invenzione. Questi personaggi sono dei modelli che servono per raccontare delle vicende verosimili che sarebbero potute succedere. Manzon racconta, attraverso l’invenzione, una storia in cui i potenti usano il loro potere a svantaggio degli umili (vd. Don Rodrigo) ma anche i cristiani usano la loro bontà per aiutare gli altri (vd. Fra Cristoforo).

-elementi storicamente accaduti. Manzoni inserisce una storia inventata in una cornice temporale reale. La rivolta (Il tumulto di San Martino) a Milano così come la peste sono episodi realmente accaduti.

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