Cristoforo Colombo e il nuovo mondo by tobia.romi - Illustrated by Tobia Romi - Ourboox.com
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Cristoforo Colombo e il nuovo mondo

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Artwork: Tobia Romi

  • Joined Oct 2021
  • Published Books 1

Gli europei nel 1400 conoscevano solo l’Europa e l’Asia e per conoscere le nuove terre utilizzavano la fantasia.

Dalle Indie giungevano in Europa merci preziose come le spezie per cui loro volevano cercare vie più veloci per raggiungerle.

I primi a esplorare l’oceano Atlantico furono i portoghesi con Bartolomeo Diaz che nel 1487-1488 raggiunse Capo della Tempesta (oggi Capo di Buona Speranza).

Dieci anni dopo, Francesco da Gama arrivò a Calicut in India circumnavigando l’Africa.

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Il 3 Agosto del 1492 un genovese di nome Cristoforo Colombo salpò da Palos con tre caravelle (la Nina, la Pinta e la Santa Maria) concesse dalla regina di Spagna, Caterina d’Aragona.

 

 

Colombo, pensando che la terra fosse tonda, per raggiungere le Indie, andò verso occidente.

Dopo un lungo viaggio, in cui ci fu anche un tentativo di ammutinamento, il 12 ottobre 1492 attraccò in un isola che oggi chiamiamo Cuba.

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Gli storici hanno stabilito che il 1492 è l’anno in cui finisce il Medioevo e inizia l’Età Moderna.

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Gli europei dall’America riportarono molti nuovi animali (come per esempio il pappagallo), cibi (come le patate e il pomodoro) e oro ma non spezie.

Cristoforo Colombo non si accorse però di aver scoperto una nuova terra per cui chiamò gli indigeni “Indios” (da cui il nome indiani per i nativi d’America).

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Il nome di America deriva invece da Amerigo Vespucci che tra il 1499 e il 1502 compì diversi viaggi per conto della Spagna e del Portogallo lungo le coste del centro e del sud America e fu il primo a capire che si trattava di un continente a sé.

Ci furono inoltre altre scoperte da parte degli inglesi con Giovanni e Sebastiano Caboto che nel 1497-1498  scoprirono l’isola di Terranova, in Canada,  e dei portoghesi, con Pedro Alvares che esplorò le coste del Brasile nel 1519.

Un altro portoghese di nome Ferdinando Magellano nel 1500 salpò per trovare un passaggio per attraversare l’America. Attraverso lo stretto che da lui prese il nome, nel 1519 riuscì a raggiungere l’oceano Pacifico, a scoprire l’Oceania e a fare per la prima volta il giro del mondo.

Lui salpò con 5 navi, ma solo 1 tornò in patria nel 1522.

 

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In mesoamerica c’erano molte popolazioni indigene, ma quelle più importanti erano: i Maya, gli Aztechi e gli Inca.

I Maya si svilupparono tra il 300 e il 900 d.C. e vivevano in città indipendenti dove costruirono enormi piramidi a gradoni.

Erano abilissimi agricoltori, mercanti e astronomi.

 

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Gli Aztechi erano invece un popolo guerriero e sottomisero 371 popolazioni in nome del dio del Sole Huitzilopochtli.

Nel 1325 loro fondarono la capitale del proprio grande impero Tenochtitlan nel lago di Texcoco e questa divenne la seconda città più popolosa dell’America dopo Cuzco.

Noi sappiamo molto di questa civiltà e della loro scrittura tramite ai loro manoscritti.

Essi facevano sacrifici umani perché il loro sangue serviva per nutrire il dio del sole è perché come narra una leggenda ogni notte egli combatteva contro le tenebre.

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Gli Aztechi avevano un altro dio di nome dio creatore Quetzalcoatl che era scappato perché era stato inseguito da dei cacciatori e quando gli Spagnoli arrivarono credettero che fossero il dio creatore e quindi gli si inginocchiarono.

 

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Gli Inca vivendo nell’America del sud sulla catena montuosa delle Ande.

Il nome di questa popolazione deriva da Inca, cioè re, ritenuto discendente del dio Sole.

La capitale del loro impero era Cuzco che raggiunse i 300.000 abitanti.

Gli Inca erano abili ingegneri come testimoniano le rovine di Machu Picchu.

 

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Per commerciare o per spostarsi usavano una fitta rete stradale lunga 40.000 km in cui c’erano ponti di muratura e di liane, scalinate scavate nelle montagne e gallerie e dove passavano carovane di lama (animali addomesticati da loro), eserciti e messaggeri.

Gli Inca non avevano una scrittura, ma utilizzavano un sistema di corde annodate per comunicare.

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Le civiltà ameringhe furono rase al suolo dai conquistadores spagnoli solamente perché gli Europei si volevano arricchire.

Siccome si diceva che gli Aztechi avessero molto oro, il 18 Febbraio 1519 Cortes arrivò nelle isole delle Antille e iniziò una guerra.

Lui solo in 2 anni con 600 uomini contro sconfisse 100.000 Aztechi e distrusse la loro capitale.

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Il motivo per cui Cortes vinse è perché loro avevano i fucili, i cannoni ed inoltre i cavalli che gli Aztechi non conoscevano. Ma non vinsero solo perché erano più forti tecnicamente, ma anche perché introdussero nuove malattie come il vaiolo che uccisero tantissimi indigeni.

 

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Gli Spagnoli erano andati anche a conquistare l’impero Inca nel 1532 con Francisco Pizzarro che inventò un tranello per il re Atahualpa: gli chiese un riscatto per avere salva la sua vita. Il re doveva far riempire una stanza di oro.

Seppure il re lo fece, fu lo stesso assassinato e nel 1533 Pizzarro elesse un nuovo re e l’impero Inca divenne la seconda colonia degli spagnoli.

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L’America si supponeva che era dei re di Spagna, ma i re non ce la facevano a controllare tutto il territorio e quindi le diedero a dei coloni che dovevano sfruttare gli indios in cambio di protezione per arricchire i re.

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Però molti coloni presero questo ordine troppo sul serio e fecero lavorare troppo gli Indios, che morivano giovanissimi nelle miniere per raccogliere ogni giorno i metalli preziosi.

Contro questo sfruttamento intervenne il frate Bartolomè de Las Casas che nel 1540 ottenne dal papa il sostegno alla piena dignità umana degli indios e con queste parole nel 1542 vennero abolite le ecomendias (porzioni di territorio assegnate ai coloni spagnoli).

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I portoghesi e gli spagnoli inoltre, sempre per arricchirsi, saccheggiarono le coste dell’ Africa orientale e sfruttarono gli africani.

Infatti dal 1400 fino al 1815 rapirono circa 11 milioni di schiavi africani separandoli dalle proprie famiglie per portarli in tutto il mondo e venderli.

Questi schiavi venivano mandati nelle miniere e nelle piantagioni.

 

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Per trovare più schiavi gli fecero anche accoppiare tantissime ragazze e donne africane con i coloni e i conquistadores da cui nacquero i mulatti con caratteristiche europee e africane.

 

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Dopo la scoperta del mondo da parte di Magellano riprende l’economia e la crescita della popolazione.

Infatti con l’aumento degli abitanti cresce anche la domanda ma diminuisce l’offerta dando vita all’inflazione.

L’inflazione colpisce soprattutto la popolazione dei salariati perché i salari rimangono fissi e quindi la popolazione si impoverisce.

Con l’alzare della domanda invece i commercianti si arricchiscono tanto e investono il capitale per guadagnare più ricchezza e per essere a capo anche di manifatturiere: nasce così capitalismo mercantile.

 

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Inoltre con ciò nascono e crescono nelle principali città le borse (cioè banche che si occupano di vendere le capitali) e si sviluppano le attività finanziarie.

 

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