Porta Lame all’inizio del ‘900 prima dell’abbattimento delle mura e negli anni ’70. La porta si trovava vicino al Porto della città e alla Salara e dall’asse viario su cui venne eretta si raggiungeva la bassa pianura coperta da numerosi specchi d’acqua. Per questo motivo prese il nome di Lame che in latino significa palude. In origine aveva un cassero con due ponti levatoi per carri e pedoni. Nella seconda metà del ‘600 fu ricostruita in stile barocco come la vediamo oggi.
Piazza di porta Lame nel 1910 circa e come si presentava negli anni ’50 dopo le trasformazioni urbanistiche avvenute nel corso degli anni.
Fotoconfronto di via Lame vista da via Riva Reno verso la porta nel 1910 circa e oggi. Quasi tutte le case sono state colpite dai bombardamenti del 1944 e demolite.
La piazza di porta Lame (oggi piazza VII Novembre 1944) negli anni ’30/40. Il palazzo in alto a destra è stato demolito poi costruito la sede della Michelin nel secondo dopoguerra e in seguito l’archivio notarile. Nella cartolina sotto si vede la vecchia via Lame fuori porta.
La parte iniziale della vecchia via Lame (oggi via Zanardi) vista dalla porta e dall’incrocio di via Bovi Campeggi nel 1950 circa. Questi edifici sono ancora presenti tranne il primo a sinistra nella cartolina in alto.
La parte iniziale della vecchia via Lame fuori porta nel 1950 circa, prima che venisse intitolata al sindaco Francesco Zanardi. Questi vecchi edifici sono tuttora presenti tranne il primo più basso verso porta, dove si vede il negozio in primo piano.
Il mercato del bestiame visto da porta Lame all’inizio del ‘900 e il ponte del Ranuzzino sul canale Navile nei pressi della porta nel 1927. All’epoca il mercato era ben visibile dall’uscita di porta Lame a differenza di oggi che sembra distante, coperto dalle tante costruzioni su viale Silvani, via Berti e De Crescenzi. Nell’altra cartolina si vede il ponte del Ranuzzino all’uscita del canale Navile dalle mura del Porto, quando era ancora scoperto nel tratto verso via Bovi Campeggi. Il ponte è chiamato “Ranuzzino” perché si pensa che nei pressi esistesse un villino dei nobili Ranuzzi.
Il mercato del bestiame fuori porta Lame e Saffi all’inizio del ‘900. Fu inaugurato nel 1902 e sostituiva l’antico Foro Boario che era situato nell’odierna piazza Trento e Trieste. Occupava l’area tra via Berti, Malvasia, Dello Scalo e De Crescenzi in un quadrilatero di circa 200 MT di lato, dove vi erano ospitati oltre 2500 tra bovini e suini. Negli anni ’70 venne trasferito a Quarto Superiore. La bella facciata su via Lodovico Berti che si vede in foto è stata restaurata e oggi l’area ospita il centro civico del quartiere Saffi.
Le vie Pietro Inviti nel 1925 e Pier De Crescenzi negli anni ’30 fuori porta Lame. La palazzina in alto era la casa rifugio del Comitato Bolognese per la Protezione dell’Infanzia Abbandonata in via Inviti non più esistente. Sotto si vedono i nuovi palazzi di via De Crescenzi costruiti nel 1935 circa.
Via Lodovico Berti fuori porta Lame nel 1940. L’edificio in primo piano all’angolo con via Pier De Crescenzi erano gli uffici e lo studio della ditta Buini & Grandi che aveva la fabbrica in via Casarini. Era specializzata a livello internazionale per l’illuminazione di aeroporti e impianti sportivi, industriali, ospedali e complessi turistici. L’edificio è stato demolito nel 2001 e in seguito la ditta fallita. Via Berti è stata parzialmente ricostruita ma è rimasta la struttura esterna del mercato del bestiame
Gli stabilimenti Tibaldi Cuppini Bendini e il sottopasso ferroviario fuori porta Lame negli anni ’30. A destra nella cartolina in alto si intravede il ponte ferroviario sul Navile verso via Carracci. Questa zona all’angolo tra l’odierna via Zanardi e via Bovi Campeggi ha subito alcuni cambiamenti nel corso degli anni. Una concessionaria d’auto, che negli ultimi decenni del ‘900 ha sostituito il vecchio stabilimento, si è spostata di recente dopo che sono state demolite le vecchi strutture. Oggi c’è una rotonda con un nuovo svincolo stradale e nuove attività commerciali.
La palazzina della ferrovia piccola velocità nell’odierna via Tanari. La cartolina in alto mostra un trasporto delle merci giunte dalla ferrovia dello scalo merci nel 1927. Nell’altra cartolina dei primi anni ’50, si vede la palazzina all’angolo con l’odierna via Zanardi e il sottopasso dello scalo ferroviario con un tram in transito. Oggi nella palazzina ci sono uffici e abitazioni delle ferrovie.
L’area dell’ex zuccherificio nel 1940 dove oggi è presente il Centro di Meccanizzazione Postale vicino alla ciminiera in via Zanardi
La vasta area dello zuccherificio fuori porta Lame all’inizio del ‘900. Fu costruito alla fine dell’800 nei terreni della villa Farinelli, della quale oggi non c’è rimasta traccia, lungo l’odierna via Zanardi. E’ stato molto importante nel territorio bolognese per la lavorazione della barbabietola da zucchero. Distrutto durante la seconda guerra mondiale sarà poi ricostruito rimanendo in attività fino al 1971. Oggi è rimasto solo una parte della struttura principale e la ciminiera in cotto, la più alta della regione.
I dipendenti dello zuccherificio ringraziano e omaggiano il loro direttore in occasione del conferimento alla commenda della Corona d’Italia ricevuta nel 1939. L’Edificio per le analisi di laboratorio dello zuccherificio aveva sulla facciata il motto “provando e riprovando”.
La villa del famoso cantante Farinelli inglobata nell’area dello zuccherificio all’inizio del ‘900. Farinelli visse in questa villa dal 1763 fino alla sua morte nel 1782. La sua proprietà era molto ricca e vasta dove ospitò personaggi famosi come Mozart, i Pepoli, i Malvezzi, i Pallavicini ecc. Con la costruzione dello zuccherificio venne acquisita la villa e utilizzata come magazzino e uffici. Nel secondo dopoguerra la villa purtroppo non venne salvaguardata dai beni culturali fino a essere demolita dopo qualche decennio per fare posto al centro di meccanizzazione postale. A suo ricordo sono rimasti documenti e opere esposte al museo della musica e la sua tomba alla Certosa.
Published: Mar 9, 2021
Latest Revision: Mar 9, 2021
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