IL LAVORO MINORILE

Il fenomeno del lavoro minorile è concentrato soprattutto nelle aree più povere del pianeta, in quanto sottoprodotto della povertà.Tuttavia, non mancano casi di bambini lavoratori anche nelle aree marginali del Nord.

I bambini lavoratori sotto il sole fabbricano mattoni, o seduti a terra cuciono palloni, sono impegnati nelle piantagioni, o nell’industria tessile, solo per citare alcuni casi. Di questi, circa 72 milioni lavorano in condizioni pericolose per la loro salute.

Iqbal Masih

Lui è un bambino pakistano diventato in tutto il mondo il simbolo della lotta contro lo sfruttamento del lavoro minorile. Ceduto a soli 4 anni dalla sua famiglia di contadini ridotti in miseria in cambio di 12 dollari, costretto a lavorare dall’alba al tramonto in una tessitura di tappeti, incatenato al telaio, in condizioni disumane, sottonutrito e torturato se commette qualche errore o non produce abbastanza, Iqbal è solo uno dei tanti milioni di bambini che nei paesi più poveri del mondo sono costretti a lavorare e non vanno a scuola.

Ma Iqbal trova la forza di scappare, di ribellarsi, fa arrestare il suo padrone, denuncia la mafia dei tappeti, contribuendo alla liberazione di centinaia di piccoli schiavi.

Inizia a girare il mondo, a raccontare la sua triste storia e la condizione disperata dei bambini pakistani. Iqbal viene assassinato brutalmente, ma la sua voce dà vita a una moltitudine di movimenti,rimane a monito di una realtà che rappresenta il degrado più infimo dell’umanità.

Le ragazze, anche se in misura minore, erano  soggette a violenze sessuali, potevano far di tutto,ma nessuno si azzarda a a dire niente.

Un altra azione era la prostituzione minorile, praticata e svolta da almeno  un milione di bambine l’anno. Molte famiglie andavano oltre dando i propri figli o persino far sposare i propri figli perché hanno debiti che non riescono a saldare. Altri sostengono, che le famiglie possano far lavorare i bambini, se non riescono a mantenere i loro figli e far lavorare TUTTA LA FAMIGLIA.