La Guerra Del Peloponneso by Chiara Dandrea - Illustrated by D'Andrea Chiara - Ourboox.com
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La Guerra Del Peloponneso

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Artwork: D'Andrea Chiara

  • Joined Feb 2021
  • Published Books 1

La Guerra del Peloponneso è un conflitto fra le due città, Atene e Sparta, i loro alleati, avvenuta nella primavera del 431 aC Il conflitto si prolungò, con diverse fasi, dal 431 al 404 aC; coinvolse tutti gli alleati delle due città rivali e per i greci dovette essere qualcosa di simile alle nostre “guerre mondiali”. La guerra fu innanzitutto un conflitto per l’egemonia (dal greco … egemone: supremazia di uno stato su altri stati minori) sul mondo greco tra le due pòleis più ricche e potenti. Acquisì tuttavia presto anche il significato di un conflitto ideologico e politico fra democrazia e oligarchia; infatti sia Atene sia Sparta, nei decenni precedenti, avevano favorito in ogni modo, e talora imposto, l’instaurarsi nelle città loro alleate di regimi democratici in un caso, oligarchici nell’altro. 

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La fase intermedia (420-413 aC):

La successiva fase intermedia ebbe invece al centro della Sicilia. La pace di Nicia fu infatti un compromesso di breve durata; Dall’altro lato, in Atene si accese nuovamente il dibattito tra i fautori di una politica prudente, di equilibrio con Sparta, e chi invece voleva riprendere il conflitto per realizzare l’egemonia globale sul mondo greco. Di questo avviso era il leader dei democratici Alcibiade, nipote di Pericle; eletto stratego, egli convinse l’assemblea popolare ad accettare le richieste di aiuti che arrivavano da Segesta. La guerra in Sicilia, che durò dal 415 al 413 aC, fu invece catastrofica. Alcibiade, che guidava con Nicia il corpo di spedizione ateniese, fu richiamato in patria sotto l’accusa di sacrilegio. 

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Una svolta, il ritorno dei persiani:

Il fallimento della spedizione in Sicilia fu un colpo durissimo per Atene, che vi aveva investito un’ingente quantità di uomini e mezzi. L’approvvigionamento alimentare delle città era ostacolato dagli spartiani; le risorse scarseggiavano. Ma la crisi era anche politica: crollato il “mito” della potenza marittima ateniese, fra le città alleate si moltiplicarono le defezioni e le rivolte. Sparta comprese che l’occasione era propizia per assestare al nemico il colpo decisivo proprio sul suo terreno preferito, il Mar Egeo. Per fare questo, però, erano necessarie una flotta e risorse finanziare di cui Sparta non disponeva. Maturò una svolta destinata ad avere enormi conseguenze sulla Grecia: Sparta aiuti e ottenne l’aiuto dei persiani. Tre successivi trattati con il re Dario II, far il 412 e il 410 aC,

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La fase finale e la sconfitta di Atene (413-404 aC):

La terza e conclusiva fase della guerra si svolse nell’Egeo e nell’area dell’Ellesponto. Nel 411 aC, la profonda crisi di Atene diede fiato agli avversari della democrazia; gli esponenti più conservatori del partito aristocratico attuarono una sorta di “colpo di stato”. La bulè fu sciolta, la remunerazione delle cariche pubbliche fu abolita, la cittadinanza fu limitata a 5000 persone e il potere fu affidato a un Consiglio dei Quattrocento; questa specie di “tirannide di gruppo” non durò a lungo: la sollevazione del dèmos, indignato per i tentativi di accordi con Sparta e per le ripetute sconfitte militari, provocò la caduta del governo aristocratico e il ritorno alla democrazia. Richiamato da parte del popolo Alcibiade, che si era nel frattempo rifugiato presso un satrapo persiano, gli ateniesi ottennero alcune importanti vittorie contro gli spartiani. Le sorti della guerra erano ormai segnate: nel 405 aC il comandate spartano, l’abile e ambizioso Lisandro, distrusse la flotta ateniese a Egospotami, nell’Ellesponto. 

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Le nostre fonti: 

Erodoto: per scrivere le sue storie, il cui argomento sono le guerre tra greci e persiani, Erodoto accumulò un’enorme mole di racconti, testimonianze e osservazioni personali. Le fonti che raccoglieva e trascriveva erano quasi esclusivamente orali e lo stile del suo racconto risentono ancora di una cultura orale. Ricerche varie hanno dimostrato che le notizie e le descrizioni erodotee sono spesso attendibili; il suo insegnamento più importante è la straordinaria curiosità che lo anima e che lo porta a indagare con lo stesso interesse tutte le civiltà di cui si occupa.

-Tucidide: le storie di Erodoto e la Guerra del Peloponneso di Tucidide sono alla base di tutta la storiografia occidentale. La storia, secondo Tucidide, non ci dà la garanzia che gli stessi errori non saranno nuovamente commessi ma, consentendoci di comprendere il passato, ci permette anche di capire il presente e ci fornisce un’esperienza per progettare il futuro. 

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