I castelli dell’alto Ionio cosentino by Rosa Cava - Illustrated by Rosella Cava - Ourboox.com
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I castelli dell’alto Ionio cosentino

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Artwork: Rosella Cava

  • Joined Feb 2021
  • Published Books 2
Una terra  mitica  dal passato  leggendario

La  Calabria  offre la testimonianza di un  passato guerriero  nelle potenti mura dei  castelli  che orlano la regione lungo la costa e all’interno, fortificazioni nate con l’obiettivo di difendersi dalle frequenti incursioni straniere e poi diventate monumenti all’architettura e alla bellezza.
Castelli  bizantini  e  medievali , ricchi di storia e cultura ma anche di  leggende  e miti, nascosti tra le pietre delle costruzioni rimaste in piedi a sfidare il tempo adesso come allora. Antiche vestigia di  popoli fieri e orgogliosi, ricettacoli artistici a cielo aperto, i castelli calabresi sfidano in maestosità le rupi che li ospitano e conferiscono fascino al paesaggio circostante.
I castelli del reggino offrivano riparo a consigli in fuga dai pirati d’oltremare e costituivano un  punto di riferimento  necessario per lo sviluppo della cultura in periodi di grande travaglio storico.

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Rocca Imperiale

Considerato la porta d’ingresso della Calabria,  Rocca Imperiale  è un borgo medievale tra i più pittoreschi dell’intera regione.
Non a caso nel 2018 è entrato a far parte dei  Borghi più belli d’Italia .
Le bellezze naturali del paesaggio e del mare, unite al  patrimonio architettonico  e storico, al clima, alla posizione geografica tra il  Parco Nazionale del Pollino , la Piana di Sibari e l’area del Metapontino, costituiscono un richiamo turistico affascinante fra gli itinerari della Calabria .
L’imponente  Castello Svevo  di Rocca Imperiale è posto sulla sommità del colle sul quale si estende il centro abitato. La fortezza fu fatta costruire da  Federico II di Svevia , chiamato  Stupor Mundi  per la sua personalità carismatica che cerca a farne un mito, che ordinò la costruzione o la ristrutturazione di ben 200 castelli a scopo difensivo nell’Italia meridionale.

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Roseto Capo Spulico

Una delle colonie della Antica Sybaris,  Roseto Capo Spulico  deve il suo nome alla fiorente produzione di rose, i cui petali riempivano i guanciali delle principesse sibarite.
Oggi Roseto si presenta come una delle mete turistiche più ambite della Calabria, grazie al  mare incantevole , alla natura incontaminata, ea una politica di governance del territorio che negli anni ha portato risultati apprezzabili.
Roseto Capo Spulico offre  paesaggi mozzafiato , un mare cristallino, un clima temperato e bellezze naturali di ineguagliabile valore. Il  Castello Federiciano  di Roseto Capo Spulico è senza dubbio uno degli elementi maggiormente caratterizzano la Calabria nel mondo.
Da avamposto di difesa a castello templare, presidio militare e luogo sacro per l’Imperatore, storia e mistero, è questa la magia del Castello di Roseto.
Il  Castrum Roseti  fu edificato, insieme con le mura di cinta, sotto il regno di Roberto il Guiscardo.
All’origine era un castello autosufficiente, con tanto di stalle, prigioni, cisterna per la raccolta delle acque e stanze adibite ad abitazione del feudatario.
Il castello rappresenta appieno l’ architettura federiciana , ma fra le antiche pietre e nei cortili assolati si può respirare lo spirito dei  templari : stemmi alchemico-templari, come la “Rosa” ei “Gigli” spiccano sull’arco che fa da ingresso alle mura difensive, e pare che la sua pianta derivi da quella del Tempio di Gerusalemme .
Pare che proprio nel Castrum Petrae Roseti siano state conservate la  Sacra Sindone  e le Sacre Bende, nel periodo in cui se ne erano perse le tracce. Dopo il saccheggio di Bisanzio del 1204, ad opera dei crociati, delle reliquie non si seppe più nulla, fino all’incirca al 1356, quando il solo sudario ricomparve in una chiesa francese, per poi approdare definitivamente a Torino.
Secondo le ricerche compiute da una discendente diretta di Federico II, e avallate da esperti sindonologi, l’imperatore ne venne in possesso, ereditandole direttamente dal nonno Federico Barbarossa, e le portò con sé nei suoi spostamenti, anche al Castello di Roseto, per poi perderle nuovamente durante l’eccidio di Parma del 1248.
Oggi il Castello ospita la sede del Municipio di Roseto Capo Spulico e il  Museo Etnografico della Civiltà Contadina , luogo dove sono custodite le radici di tutti gli abitanti del posto.

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