ELEONORA E IL BULLO
by classe 3A
Artwork: I bambini della classe 3A PianoT Istituto comprensivo 5 Pescara
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In classe un mese fa è arrivata una nuova compagna. Di faccia non ve la so descrivere bene, perché ha sempre i capelli davanti al viso e anche le maestre le dicono: “Eleonora, metti bene il frontino, non puoi leggere o scrivere con gli occhi nascosti in quel modo!”, ma lei fa finta di non sentire. La voce anche non ve la posso descrivere bene, perché parla poco, e molto sottovoce.
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Mi sa che non le ha fatto piacere cambiare scuola, ma non ci ha potuto fare niente, il padre è un militare e lo trasferiscono spesso. Che tipo di militare? Boh, Eleonora non ti racconta mai niente. Mi sa che non le siamo simpatici, come classe. E noi la lasciamo stare, non le chiediamo mai niente.
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L’altro giorno era il compleanno di Giorgia, ma non è stata invitata, e nessuna di noi amiche ha chiesto il perché Di solito non ci giochiamo, preferiamo stare tra di noi, perché ci conosciamo dalla prima e lei non ci ha chiesto di fare amicizia.
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Comunque, lei è brava a fare le verifiche e a scrivere i testi. Le maestre le dicono: “Bravissima, Eleonora, non hai sbagliato niente!”; “Eleonora che bel testo, lo vuoi leggere a tutti i tuoi compagni?”. Indovinate la risposta? Fa finta di non sentire.
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Oggi però è successa una cosa nuova. Ve la devo assolutamente raccontare, mi ha lasciata a bocca aperta. Eravamo nel cortile della scuola a fare il dopomensa e come al solito si erano formati dei gruppetti; i maschi correvano come dei matti dappertutto, Federica e altre 3 ragazze saltavano la corda e io, Paola e Cinzia guardavamo la nuova Barbie di Cinzia. A un certo punto è arrivato Drago.
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Si fa chiamare Drago anche se non è il suo vero nome. Fa la quinta e tutti hanno paura di lui. Basta guardarlo in faccia e ti vengono i brividi lungo la schiena. Alla sua età ha già visto tutti i film d’orrore e di guerra degli ultimi dieci anni e te li racconta facendo le facce, e si avvicina ai più piccoli e gli prende qualcosa dallo zaino e lo calpesta e li minaccia di fare di peggio se lo dicono alla maestra; a volte ha spinto qualcuno in bagno fino a farlo cadere e gli ha urlato che se avesse chiesto aiuto l’avrebbe pagata cara.
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In effetti, a pensarci, non è solo Drago a far paura, ma anche quei suoi amici che lo accompagnano sempre, dovunque lui vada. Tengono fermo lo zaino per fargli scegliere una cosa da prendere e calpestare, ti sbarrano la strada se vuoi andartene quando Drago racconta i film horror, ti mettono la mano sulla spalla e ti fanno male mentre lui ti prende la merenda fatta da tua mamma… cose così. Quando stanno tra di loro, passano il tempo a fare le prese di lotta fino a quando un bidello o una maestra non li scoprono. Ma poi ricominciano.
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Insomma, nel dopomensa Eleonora se ne stava da sola come spesso le capita. Drago l’ha guardata da lontano e si è avviato verso di lei seguito dai suoi “mastini”, come li chiama. Noi abbiamo messo la barbie dietro la schiena e Paola ha smesso di saltare la corda. Eravamo nervose. Drago si è parato di fronte ad Eleonora e si è messo a braccia conserte. Ha gonfiato il petto. Ha strillato: “Che puzza. Non mi piace la gente che puzza. Tu puzzi. Io la puzza non la sopporto”.
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Eleonora ha spostato i capelli e l’ha guardato con calma. Ha parlato forte: “Ci credo. Con quel naso!”. Noi eravamo sbalordite. I mastini sono rimasti di pietra. Drago ha fatto una smorfia: “Eh? Che cos’ha il mio naso?”. Sinceramente, ho avuto paura per Eleonora. Lei non si è mossa e non ha cambiato faccia. Ha risposto, sempre parlando forte: “Mah, niente. Comunque è un naso che si vede. Non ci si può sbagliare.”.
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Dovete sapere che Drago ha una enorme patata piantata al centro della faccia. Drago non è abituato alla calma, tutti si agitano davanti a lui. Non sapeva cosa dire o cosa fare. Si è toccato il naso.
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E’ suonata la campanella della fine della ricreazione e Eleonora è rientrata in classe per prima. Noi l’abbiamo seguita. Cinzia le ha chiesto se vuole vedere la sua Barbie. Io ho deciso di fare una videochiamata con lei oggi pomeriggio. Vado a chiederle il numero. Domani nel dopomensa potremmo anche giocare insieme e non vedo l’ora di farmi raccontare com’era la sua vecchia scuola.
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Published: Feb 8, 2021
Latest Revision: Feb 8, 2021
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