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I bambini soldato

  • Joined Jan 2021
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I bambini soldato by Maria Francesca De Santis - Ourboox.com
I bambini soldato by Maria Francesca De Santis - Ourboox.com

Un bambino soldato è una persona sotto i 18 anni di età, che fa parte di qualunque forza armata o gruppo armato, regolare o irregolare che sia, a qualsiasi titolo – tra cui i combattenti, i cuochi, facchini, messaggeri e chiunque si accompagni a tali gruppi, diversi dai membri della propria famiglia. La definizione comprende anche le ragazze.

 

https://www.slideserve.com/gaerwn/diritti-violati-il-fenomeno-dei-bambini-soldato

 

(presentazione del problema)

 

E ‘giusto che i bambini combattano? Sicuramente no.

Perchè?

https://www.youtube.com/watch?v=ueaHLDh2yRA

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I bambini soldato by Maria Francesca De Santis - Ourboox.com

 

Come si vede dalla cartina, Africa è il continente più colpito dal fenomeno con Sud Sudan, Congo e Centrafrica in cima alla lista infame. Ma anche in Medio Oriente e in Asia minore, Siria, Yemen e Afghanistan su tutti, sono tantissimi i bambini reclutati e arruolati, così come in alcuni Paesi del sud-est asiatico come Myanmar. All’altro capo del mondo, sono varie le situazioni a destare preoccupazione, in particolare quella della Colombia, dove, nonostante il disarmo e la trasformazione in forza politica delle Farc, persistono casi di utilizzo di minorenni.Terribile, poi, il fenomeno dei bambini entrati forzatamente a far parte dei “foreign fighters” in Siria e in Iraq: non sono solo vittime di arruolamento, riduzione in schiavitù, omicidi (agiti o subiti), terrore costante, indottrinamento e pressione psicologica.

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Chi dovrebbe risolvere il problema?

 

Per l’UNICEF, la  protezione dei bambini  vittime di violenza, sfruttamento e abusi è parte integrante della difesa del diritto di ogni bambino alla sopravvivenza, alla vita e allo sviluppo.

Ecco perchè, negli ultimi dieci anni l’UNICEF ha realizzato in numerosi paesi programmi per  assistere e aiutare nel reinserimento i bambini soldato : Afghanistan, Angola, Burundi, Colombia, Costa d’Avorio, Liberia, Uganda, Repubblica Democratica del Congo, Sierra Leone , Somalia, Sudan e Sri Lanka.

Il Protocollo opzionale  alla Convenzione sui diritti dell’infanzia relativo al coinvolgimento dei bambini nei conflitti armati , approvato nel 2000, l’età minima per la partecipazione diretta agli scontri a fuoco dai 15 ai  18 anni  (articolo 1) e  vieta il servizio di leva o il reclutamento forzato al di sotto dei 18 anni  (articolo 2). 

Lo  Statuto della Corte penale internazionale , approvato nel 1998 pone come  crimine di guerra  l’arruolamento dei bambini sotto i 15 anni in forze armate nazionali e il loro utilizzo nella partecipazione attiva alle ostilità in conflitti sia internazionali sia interni.

La  Convenzione n. 182 dell’Olio – Organizzazione Internazionale del Lavoro , approvata nel 1999, definisce il reclutamento forzato e obbligatorio dei Bambini Una delle  “peggiori forme di lavoro minorile” e lo vieta  . 

La mancata protezione dei bambini dall’utilizzo da parte di gruppi armati ostacola il raggiungimento di almeno alcuni degli  obiettivi dell’agenda 2030:

 

il n.16, ma anche il n. 1,3,4,5.

 

Gli scopi dell’azione dell’UNICEF sono:

  • allontanare  dei bambini dai gruppi armati o dagli eserciti
  • assicurare loro l’accesso ai servizi sanitari e sociali di base
  • consentire il reinserimento familiare e sociale degli ex bambini soldato
  • offrire loro alternative concrete attraverso percorsi di scolarizzazione, formazione psico-attitudinale, supporto psicologico, mediazione familiare e supporto alle comunità di provenienza
  • proporre progetti specifici rivolti alle bambine e ragazze vittime di violenza sessuale e ai giovani madri.

 

Si stima che  250.000 bambini  siano  coinvolti in conflitti in tutto il mondo . Sono usati come combattenti, messaggeri, spie, facchini, privandoli dei loro diritti e dell’infanzia.

 

Oltre  un miliardo di bambini vive in 42 paesi colpiti , tra il 2002 e oggi, da violenti conflitti. Ma l’impatto dei conflitti armati sui bambini è difficile da stimolare a causa della mancanza di informazioni affidabili e aggiornate.
Si stima siano 14,2 milioni i rifugiati in tutto il mondo, di cui il 41% di età inferiore a 18 anni. E sono 24,5 milioni gli sfollati a causa dei conflitti, di cui il 36% sono minorenni. Non ci sono dati attendibili sul numero dei bambini associati a forze armate, ma  oltre 100.000 bambini sono stati smobilitati e reintegrati dal 1998 .

 

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In quale modo si potrebbe risolvere il problema?

 

 

Per  intervenire con efficacia , analizzare i motivi sociali che portano al reclutamento dei bambini: se sono reclutati forzatamente oppure si uniscono  “volontariamente”  a gruppi armati, al fine di sfuggire alla povertà e alla fama o per sostenere una causa. Occorre anche coprire l’intera gamma dei bambini nelle forze armate – comprese le bambine – senza limitare i soli bambini arruolati formalmente.

È anche necessario  dare continuità agli interventi di prevenzione e recupero : senza un sostegno duraturo da parte della comunità internazionale, i progetti di smobilitazione rischiano di essere inefficaci e puramente  “di facciata” .

Monitorare efficacemente  la situazione aiuta a mostrare l’effettiva estensione e gravità delle violazioni commesse.
Dobbiamo costringere chi colpisce, abusa o sfrutta i bambini a renderne conto di ciò che fa.

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Iqbal Masiq nel suo discorso ha detto :: gli unici strumenti di lavoro che i bambini dovrebbero tenere in mano sono penne e matite … direi, che questa sua frase anche se riferita al problema dello sfruttamento del lavoro minorile, può diventare una frase che ben si adatta a qualsiasi violazione dell’infanzia.

Chi dovrebbe risolvere il problema? In quale modo? Sicuramente le principali associazioni umanitarie si stanno prodigando (come ho detto sopra, l’Unicef, l’Onu…) come? ad esempio: è stata istituita la  Giornata dell’infanzia,  relativa al coinvolgimento dei bambini nei conflitti armati:

Quando? Il 12 febbraio 2002 quando, dopo l’adozione dell’Assemblea generale dell’Onu nel 2000, è entrato in vigore il  Protocollo opzionale  alla Convenzione sui diritti dell’infanzia relativo al coinvolgimento dei bambini nei conflitti armati , la Giornata accende i riflettori della comunità internazionale su uno dei fenomeni più odiosi al mondo. Da quell’importante giorno sono cambiate molte cose e si sono registrati numerosi progressi. Nonostante ciò, come denuncia il lungo “Child Soldiers International”, il numero dei bambini utilizzati in conflitti armati nel mondo, è più che raddoppiato dal 2012 con un aumento del 159% e oltre 30mila nuovi reclutamenti verificati.

È ovviamente difficile stabilire il numero esatto dei minori con un’arma tra le braccia nel mondo. Le statistiche più pessimistiche si spingono fino a cifre che oscillano tra i 250mila ei 300mila. A loro vengono affidati ogni tipo di armamenti, sono trattati come veri e propri soldati, utilizzati come approvvigionatori, staffette, spie oltre le linee nemiche, cuochi, o schiavizzati nei campi. In alcuni casi, sono esposti come scudi umani. Le ragazze, oltre a svolgere veri ruoli militari, sono anche costrette a prestare servizi sessuali. Sarebbero 56 le milizie armate censite, che fanno uso di bambini soldato, mentre sono sette gli eserciti regolari che hanno tra le proprie fila minori di 18 anni.

L’Africa è il continente più colpito dal fenomeno con Sud Sudan, Congo e Centrafrica in cima alla lista infame. Ma anche in Medio Oriente e in Asia minore, Siria, Yemen e Afghanistan su tutti, sono tantissimi i bambini reclutati e arruolati, così come in alcuni Paesi del sud-est asiatico come Myanmar. All’altro capo del mondo, sono varie le situazioni a destare preoccupazione, in particolare quella della Colombia, dove, nonostante il disarmo e la trasformazione in forza politica delle Farc, persistono casi di utilizzo di minorenni.Terribile, poi, il fenomeno dei bambini entrati forzatamente a far parte dei “foreign fighters” in Siria e in Iraq: non sono solo vittime di arruolamento, riduzione in schiavitù, omicidi (agiti o subiti), sfruttamento sessuale, terrore costante, indottrinamento e pressione psicologica,

L’Onu ha contribuito negli ultimi mesi alla liberazione di oltre un centinaio di bambini soldato in Sud Sudan, la Civilian Joint Task Force ha liberato 833 vittime in Nigeria lo scorso ottobre, mentre poco più di un mese fa una sessantina di ragazzi sono stati affrancati in Siria. Il problema, ora, sarà recuperare fanciulli strappati alle famiglie, la scuola, le amicizie, la vita normale e costretti a compiere atti di violenza estrema e reinserirli nelle comunità di origine.

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Dovrebbero essere coinvolti anche i bambini nella soluzione del problema?

Quando la musica si occupa dei problemi della società …

Michael Jacson propone una possibile soluzione al problema, indicando come potrebbero essere coinvolti i bambini per risolvere i problemi legati alle guerre.

 

 

Salva il mondo

C’è un posto nel tuo cuore
e so che è l’amore
e questo posto potrebbe essere
molto più luminoso di domani

E se davvero ci provi,
vedrai che non c’è alcun motivo
per piangere
in questo posto tu sentirai
che non c’è dolore o dispiacere

Ci sono vari modi
per arrivare lì
se tu ci tieni abbastanza
da vivere
crea un piccolo spazio,
costruisci un posto migliore

Coro:
Cura il mondo,
rendilo un posto migliore
per te e per me
e per l’intera razza umana
Ci sono persone che muoiono
se ti ci tieni abbastanza
a vivere
crea un posto migliore
per te e per me

Se vuoi sapere perchè,

c’è un amore che non può mentire
l’amore è forte,
gli interessa solo la gioia che dà

Se noi almeno proviamo ad averla
noi dovremmo vederla
in questa beatitudine noi non possiamo avere
paura o timore
Finiamo di esistere e iniziamo finalmente a vivere!

Allora sembrerà che l’amore
cresce sempre abbastanza per noi
quindi crea un mondo migliore,
rendi migliore il mondo.

Coro

E il sogno in cui stavamo credendo
rivelerà un volto migliore
e il mondo in cui una volta credevamo
splenderà ancora nella grazia

Allora perchè continuiamo a soffocare questa vita?
a ferire questa terra?
a crocifiggere la sua anima?
sebbene questo sia chiaro da vedere
questo mondo è paradisiaco
sii lo splendore di Dio

Noi potremmo volare così in alto
facendo in modo che i nostri spiriti non muoiano mai
nel mio cuore
io sento che voi siete tutti miei fratelli

Crea un mondo senza paura
insieme noi piangeremo lacrime di felicità
guarderemo le nazioni che smetteranno di combattere
e faranno pace

Noi potremmo davvero arrivare lì
se voi credete abbastanza nell’importanza della vita
crea un piccolo spazio,
costruisci un posto migliore

Coro (x3)

Ci sono persone che muoiono
se ti ci tieni abbastanza a vivere
crea un posto migliore
per te e per me (x2)

Per te per me
per te per me
per te per me …

Salviamo il mondo in cui viviamo
salviamolo per i nostri bambini

 

https://youtu.be/BWf-eARnf6U   video Michael Jackson

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Bambini

 

Paola Turci

Bambino
armato e disarmato in una foto
Senza felicità
Sfogliato e impaginato in questa vita sola
Che non ti guarirà

Crescerò e sarò un po ‘più uomo ancora
Un’altra guerra mi cullerà
Crescerò, combatterò questa paura
Che ora mi libera

Milioni
Sono i bambini stanchi e soli
In una notte di macchine
Milioni
Tirano bombe a mano ai loro cuori
Ma senza piangere

Ragazzini corrono sui muri neri di città
Sanno tutto dell’amore che si prende e non si dà
Sanno vendere il silenzio e il male
La loro poca libertà
Vendono polvere bianca ai nostri anni e alla pietà
Bambini, bambini

Bambino
In un barattolo è rinchiuso un seme
Come una bibita
Lo sai che ogni tua lacrima futura
Ha un prezzo
Come la musica

Io non so quale bambino questa sera
Aprirà ferite e immagini
Aprirà le porte chiuse…

 

https://youtu.be/dclNN5gxlx4   

 

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Poesia: I bambini soldato

 

Tu, povero bambino soldato

te ne stai lì tutto armato

la tua infanzia ti è stata negata,

la tua famiglia già l’hai lasciata.

 

E quel compagno che avevi incontrato?

nessuno sa dove sia andato

forse è stato dimenticato,

forse è stato fucilato.

 

Stop all’uso dei bambini soldato

questo è ciò che andrebbe insegnato

a questo mondo così malato.

 

 

                       di Maria Francesca De Santis

 

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