Quando un’impresa è sostenibile?
Un’impresa è sostenibile quando rispetta la teoria delle 3P,
teorizzata nel 1994 da John Elkington che illustrò le tre dimensioni della sostenibilità aziendale:
– Planet (Dimensione ambientale), le aziende devono essere in grado di produrre in modo sostenibile ovvero realizzare prodotti e servizi che rispettano l’ambiente. La riduzione delle emissioni di anidride carbonica nell’aria è una delle iniziative da porre in essere per rispettare i criteri della sostenibilità;
– People (Dimensione sociale), le attività di impresa non devono solo rispettare l’ambiente
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circostante, ma hanno anche l’obbligo di prendersi cura delle community locali. Questa P dunque indica tutte quelle iniziative messe in atto da una determinata realtà imprenditoriale per tutelare i diritti dei cittadini che risiedono nei luoghi di produzione;
– Profit (Dimensione economica-finanziaria), le imprese che non sono in grado di produrre utili non possono essere definite sostenibili. Naturalmente i profitti aziendali dovranno essere reinvestiti nelle attività di impresa, in modo tale da perfezionare tutti quei processi produttivi orientati al rispetto dell’ambiente e delle community locali.
Un esempio di azienda sostenibile può essere BMW. L’azienda tedesca produttrice di automobili è una delle aziende che più può essere definita “sostenibile” grazie a “un uso efficiente dell’acqua, dell’energia e mancanza di sprechi”.
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Tra gli altri meriti l’azienda può vantare una diminuzione della propria carbon footprint, investimenti nel settore veicoli elettrici e il collegamento tra il salario dei dirigenti con performance sostenibili. Per il BMW Group l’obiettivo è quello di ridurre le emissioni di CO2 dei veicoli del 40% per chilometro percorso entro il 2030. Obiettivo che sarà raggiunto attraverso una massiccia espansione della mobilità elettrica. “La lotta al cambiamento climatico e il modo in cui utilizziamo le risorse deciderà le sorti della nostra società – e, anche, del BMW Group. Per questo motivo, abbiamo fatto della sostenibilità e dell’efficienza delle risorse il centro del nostro allineamento aziendale” ha dichiarato Oliver Zipse, Presidente del Consiglio di Amministrazione di BMW AG.
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BMW riduce al minimo gli eventuali effetti nocivi sull’ambiente per tutta la vita della vettura iniziando dalla produzione, passando per l’utilizzo e l’assistenza fino allo smaltimento finale.
Questa concezione onnicomprensiva contribuisce, tra l’altro, al fatto che il BMW Group si trovi tra i primi nella classifica Dow Jones Sustainability Group Index – l’indice per imprese operanti in modo sostenibile.
Già nella fase di sviluppo e della produzione di ogni BMW nuova si creano i presupposti per uno smaltimento finale in modo compatibile con l’ambiente. Applicando in modo efficace le misure del “Design for Recycling” BMW garantisce il trattamento ed il recupero efficiente delle vetture fuori uso.
Il BMW Group ridurrà anche le emissioni di CO2 per veicolo derivanti dalla supply chain del 20% rispetto ai livelli del 2019. Il BMW Group è il primo produttore di automobili a stabilire obiettivi concreti di CO2 riguardo la propria supply chain.
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Nel 2020 sono state valutate complessivamente 39 aziende automotive. I risultati mostrano che il BMW Group è migliorato in tutte e tre le aree di valutazione (Governance & Economic, Ambiente, Sviluppo Sociale).
L’attuale leadership di settore del BMW Group nel Dow Jones Sustainability Index riflette i continui traguardi che il gruppo ha raggiunto negli ultimi anni. Ad esempio, attraverso la sua rete di produzione internazionale, il BMW Group ha ridotto il consumo di energia per veicolo prodotto del 40% e le emissioni di CO2 di circa il 70% dal 2006.
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Published: Jan 26, 2021
Latest Revision: Jan 26, 2021
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